Obsoleto.


Anteprima.

Qui vicino c'è un ecocentro, elegante eufemismo di:
                                                                immondezzaio.
Di tanto in tanto vado a farci un giro.

È strano passeggiare fra i rifiuti.
Oggetti orfani.
                Lasciati all'abbandono.
Come cani in un canile comunale.
Ma i cani si muovono ed hanno degli occhi in cui guardare.

La cosa comune tra un canile e l'immondezzaio è forse l'odore.
L'odore delle cose che perdono il senso per cui erano esistite.

Ma le cose sanno assumere nuovi significati.
                                                          Non si può mai morire.

Mio padre calcava perché diventassi veterinario.
Invece, mi ribellai.
Per lui ciò che faccio adesso non ha alcun senso.
                                "Il manicomio è il tuo posto", mi disse un giorno.

Non conosco l'odore di un manicomio, ma posso immaginarlo.



Scansione.

Mi piace passeggiare tra l'immondizia.
C'è un filo conduttore che mi lega a questo luogo,
                                                       il luogo degli immondi.
Provo affetto per questi rifiuti che vorrei a casa, con me.

Rifiuti divisi per tipologia e sistemati in container.
Di questi, in particolare adoro quello che ho chiamato: il container della tecnologia.

Al suo interno vi sono riposti vecchi televisori.
Monitor. Schede elettroniche.
Tastiere sporche, con alcuni tasti mancanti.
Casse acustiche con le membrane strappate.
Pezzi di elettrodomestici sparsi fra pozze d'acqua arrugginita.

C'è l'utopia di un futuro migliore in quegli oggetti smantellati.


Quel container, è il paradiso del decadentismo tecnologico.



Salva.

Durante l'ultima visita, ho raccolto un vecchio monitor
                                              e ciò che rimaneva di un lettore cd.
Una volta a casa ho provato ad accendere il monitor.
Degli strani sfrigolii e l'odore tipico del silicio bruciato mi suggerirono di togliere la spina dalla corrente.
                                                                                                                                      al più presto.
Qualche giorno dopo avrei smontato tutto, recuperando solo il tubo catodico.
                                                                          Impiegandolo più tardi per altri scopi.

Dei frammenti del lettore cd ho recuperato la struttura che tiene insieme il laser ed il motore.
Ingranaggi. Motori. Assi.
Fanno pensare a dei movimenti meccanici svolti in più direzioni.
Un lavoro di squadra fra componenti meccanico/elettronici.

La struttura è caratterizzata da una sorta di cornice esterna, che a sua volta tiene separato un telaio interno, fissato con gommini elastici, i quali fungono da ammortizzatori, allo scopo di stabilizzare gli urti.

Forse era un lettore da installare in auto.



Chiudi.

In questi oggetti, c'è tutto il fascino di una cosa creata per funzionare.
Una cosa che improvvisamente decide di tradire la sua funzione per trasformarsi in qualcos'altro.


Una storia da raccontare,
                              ad esempio.


(Primi 2002, forse. Il pezzo è stato recitato e musicato da un gruppo locale sempre nel 2002, forse)

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