206.


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i ragni sulle pareti, camminano. dall'alto in basso e poi, dal basso in alto. hanno un corpo nero, le zampe pelose e lunghe e se li pesti ti aspetti facciano CRACK! una tizia nella stanza pratica del fisting mentre fingo di non vederla, un tizio in un angolo mangia di tutto, ma non ingoia cibo. ed i ragni camminano sulle pareti dall'alto al basso e dal basso all'alto, su quella superficie che da bimbo non potevo toccare senza vomitare e che ora mi fa sudare le mani. e troppi "che" in una frase non funzionano, te lo diceva sempre la maestra e poi il professore di italiano e adesso te lo dici da solo. nella vasca da bagno l'acqua si agita senza che vi sia nessuno dentro. un compact rigato gira nel lettore, ripetendo da ore lo stesso ritornello, un frammento di frase che fa così: "..civolo sulle cose che non vedo p.." immagino un bisturi tagliarmi la faccia dall'attaccatura dei capelli al mento e delle mani che la aprono, fissando i lembi sulle orecchie con dello scoch, mi immagino poi andarmene in giro ridendo proprio come un teschio e fissando la realtà con gli occhi fuori dalle orbite e vedere la maglietta bianca bianca che indossavo diventare rossa rossa di sangue e nera di spavento. i ragni sulle pareti camminano in disordine, qualcuno vaneggia sul soffitto, qualche altro esplora la polvere raggomitolata sul pavimento.

prt.

è proprio il caso di dirlo apertamente.

spago.

un corpo morto sopra un banco d'acciaio e liquidi organici che sgocciolano densi, lentamente più lievi, sulle mattonelle di ceramica bianca. e odori che spandono verso il soffitto.

inferno.

non è sottoterra.

e adesso?

sono cazzi.


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