19.36


19.36
Binario stava seduto sul sanitario. defecava e sospirava. odiava quella pratica, ma era un compito che, suo malgrado, doveva assolvere. per distrarsi, nel frattempo, componeva poesie che amava chiamare: "pensieri di merda". scriveva direttamente sulla carta igienica impegnando in maniera categorica ed assoluta, solo due strappi.
quel giorno, mentre cagava di controvoglia scrisse:

andrò a vivere in un acquario
mi chiamerò lucrezio
farò di uno spigolo uno spazio
sarò grande e insolente
avrò per moglie una logorrea
la mia pelle sarà liscia e programmata
e non dirò mai la verità
nemmeno quando sarà vero
pur contraddendo le origini coerenziali

quando ebbe finito, sia di scrivere che di cacare, si pulì coi suoi scarabocchi, si riassetò i calzoni, si appese alla catenella dello sciacquone e poi, nel fracasso dell'acqua scrosciante, uscì da quel posto infernale per entrarne in un altro.

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