David Nebreda
David Nebreda è nato nel 1952 a Madrid.
A 19 anni è riconosciuto come schizofrenico. Dopo alcuni anni passati tra una clinica e l'altra, decide di sospendere ogni trattamento.
Nonostante gli studi artistici ed una notevole tecnica esecutiva nel disegno, David si dedica prevalemente alla fotografia. Pur essendo in tal senso un autodidatta, i suoi scatti oltre che distinguersi per la creazione di senso fuori del comune, sono pure tecnicamente ineccepibili.
Anche se le sue immagini paiono confermarle, non so quanto possano essere attendibili le poche informazioni che si trovano in rete, ma si legge che David pratichi su di sé forme estreme di coercizione alimentare, sessuale e fisica con automutilazioni, autolesioni, ecc., che viva in due stanze ad uso promiscuo di abitazione e laboratorio e che non abbia alcun contatto col mondo esterno; siano essi vissuti anche solo attraverso internet, la televisione oppure i giornali.
Tutto ciò per creare il giusto soggetto ai suoi autoritratti.
Quando vidi le sue immagini per la prima volta, dopo un primo smarrimento, mi fu automatico ricordare l'opera di Andres Serrano e Joel-Peter Witkin. Anche questi autori prediligono fotografare cadaveri, mentre David fotografa sé stesso, credo che ricordarli non sia un azzardo.
L'opera di Nebreda è stata portata alla luce, per quanto flebile, dal gallerista Renos Xippas e, a sua volta, dal sociologo Léo Scheer che decise di divulgarne l'opera con la pubblicazione di due libri dedicati: "autoportraits" e "sur David Nebreda", fortunatamente ancora recuperabili online seppure in lingua francese.
Nebreda usa principalmente una 35mm, un macro 55mm, un grandangolare da 28mm, un cavo di 6m per l'autoscatto e nessuna elaborazione postuma, al massimo qualche doppia esposizione.
Approfondimenti
http://www.niederngasse.it/rubriche/recensioni/la-notte-%C3%A8-chiara-e-lalba-non-%C3%A8-pi%C3%B9-necessaria
http://www.co-mag.net/it/2011/extreme-david-nebreda/
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