Ho il sospetto che questo sarà uno dei post più cliccati.
Sì, perché in questo post parliamo di
tette e culi due fotografi. Anzi, parliamo di due utenti che attraverso i
social network hanno costruito una loro immagine ed una loro poetica più o meno per caso.
Una è la sedicente NON fotografa e NON modella
Anita Dadà, l'altro è il fotografo russo
Murad Osmann.
Di Anita Dadà ci interessa il suo lavoro giocoso:
Self Shots; mentre di Murad Osmann ci interessa il suo lavoro nato per gioco:
Follow Me.
Credo nel personaggio di Anita Dadà proprio perché non è una fotografa e manco una modella.
Credo nel lavoro di Murad Osmann proprio perché nato per caso, motivo per cui esula dall'ambito del progetto creato per professione.
Self Shots. (da Tumblr)
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in Italy is called CULO |
Anita nei suoi
autoscatti usa il proprio corpo. Lo mostra come se dagli sguardi a lei rivolti potesse rubare un po' di energia. Probabilmente lo fa davvero. Non solo: gioca con le provocazioni fisiche e verbali e forse calcola quanti "followers" accumulare. Un cliché già noto e stranoto in rete.
Non fa però i conti con ciò che traspare davvero nel momento in cui si va a grattare via la crosta del personaggio: l'ossessione e la malattia per le parti di sé che non può vedere se non allo specchio.
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08.11.12 |
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4th August |
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G . |
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PLEASE DON'T DRINK AND DRIVE |
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Please, spank me |
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washing machine #2 |
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BIPOLAR series |
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BIPOLAR series |
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Cù Cù |
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Cucù |
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D.I.Y. |
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Hi, i'm Dadà |
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i have lost my panties |
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in your room where souls disappear |
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nella tua macchina io sono la prostituta |
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No. |
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Please, call me. |
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shower |
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warm winter |
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washing machine |
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web cam girl Dadà |
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with Stefan |
Approfondimenti:
Profilo Tumblr
Un'intervista
Vedi anche:
L'amica Lucia Draghiza
Follow me. (da Instagram)
“La prima foto è stata scattata a Barcellona mentre eravamo in vacanza. Nataly era un po’ infastidita dal fatto che io ero sempre a scattare foto. Così mi ha afferrato la mano e ha cercato di tirarmi in avanti. Questo movimento non mi ha impedito di fare foto così ho proseguito con gli scatti ed è iniziato tutto”.
Così Murad Osmann ci spiega, attaverso
MailOnline, come è nato questo lavoro: per caso, appunto. Instagram poi ha fatto il resto. Da quel giorno a Barcellona, la coppia non manca mai di pubblicare sul noto social network uno scatto del loro ultimo viaggio ricalcando ogni volta quella prima situazione casuale.
Di per sé è una situazione col suo potenziale comunicativo: la dimensione intima e la sensazione del trascinamento si fa più vivida mano a mano che si avanza con gli scatti.
Girare il mondo trascinati dalla propria ragazza. Che sia davvero il massimo?
Puoi seguire Murad e Nataly su:
http://instagram.com/muradosmann
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