Mattina presto.

mattina presto.
"blu. intorno è tutto blu. gli alberi sono blu. le strade sono blu. i palazzi sono blu. i cani sono blu. le parole sono blu. il latte è blu. le labbra sono blu. e nessuno bacia più. il fiato si condensa e cade a terra. le voci non arrivano. s'infrangono nell'aria senza far rumore. in compenso emanano luce. luce biancoblu. il cielo biancoblu all'orizzonte vira al violablu in alto, all'apice, dove nessun sole splende e nessuna parola giunge. nelle stanze degli edifici tutto è immobile e blu. una sigaretta soffia mulinelli blu. il semaforo all'incrocio è sempre blu. nelle aule si preparano lezioni blu. Costerno sogna una nuvola blu. Putrella immagina una vita senza blu. Giupposto mangia un biscotto blu, marchio BLU mentre prepara un caffè violascuroblu. impugnando qualche parola mai sentita che emanano luce biancoblu, Banano, scende le scale nel buioblu. ma subito si ritrae perché di parole mai sentite ne ha ottenute fin troppo poche e la luce biancoblu è troppo fioca per quel buioblu. tra le ombre distingue appena le forme ma non i segni nitidi, non i nomi articolati. Banano, è ora proprietario di una coscienza blu incompleta e si appresta a tracciarne la retta in tutta fretta prima del tempo."
è al lavoro, tiene tra le mani il libro. un libro pescato a caso. pensava potesse essere un passatempo leggere un libro durante l'attesa. dopo poche righe invece era già esausto, e proprio non voleva saperne di parole che emanavano luce bianca o giù di lì e di cose blu o quello che era.
"che libro del cazzo..."
e detto questo gettò il volume nella stufa chiudendo lo sportello e sbattendosi le mani come avesse vuotato il cesto della spazzatura.
il libro, dal canto suo, ardeva nella stufa emanando luce biancogialla tra le fiamme giallorosse.